Il Rotary Club di Macerata, nella prima conviviale del 2018, ha voluto confermare la vicinanza alle popolazioni colpite dal terremoto che stanno vivendo il secondo inverno in condizioni a dir poco difficili.
Ospite d’onore della serata è stata la nuova direttrice artistica del Macerata Opera Festival, Barbara Minghetti, che ha voluto ricordare l’amicizia e la sinergia tra la rassegna lirica e il Club maceratese, che ogni anno promuove una grande partecipazione di rotariani di tutta Italia agli spettacoli dello Sferisterio.
Protagonista della serata è stato il giornalista e scrittore Carlo Cambi, consulente anche di alcune trasmissioni televisive, che ha condiviso con i presenti una fotografia del post terremoto che ritrae persone non solo lasciate a loro stesse, ma anche bloccate e punite da una burocrazia che ha paralizzato qualsiasi iniziativa individuale volta a risolvere alcuni dei problemi. Il dramma personale di chi ha perso tutto è andato così ad unirsi a quello di una vasta fetta di territorio che rischia di perdere eccellenze che sono un patrimonio non solo del Centro Italia ma di tutto il Paese.
Il giornalista ha illustrato alcuni casi eclatanti di terremotati che, dopo essere stati trasferiti per oltre un anno nelle attrezzature turistiche della costa, sono stati riportati in montagna e sistemati in casette prefabbricate che fin da subito hanno presentato importanti problematiche. Poi ha ricordato la situazione in cui versano gli allevatori, alcuni dei quali non hanno avuto le stalle provvisorie e ancora oggi non sanno dove sistemare gli animali; mentre altri, che avevano trovato soluzioni di emergenza, sono stati multati perché “non a norma”.
Cambi ha poi parlato delle piccole aziende che hanno ripreso l’attività ma i cui dipendenti debbono fare avanti e indietro per oltre cento chilometri tra la montagna e il mare dove vivono ancora le loro famiglie sfollate; di quei pastifici non hanno più ritrovato i vecchi fornitori di uova e grano pregiato; dei produttori di insaccati che hanno perso i vecchi clienti mentre altri non possono utilizzare i locali della loro azienda perché in “zona rossa”. Del Sindaco di Visso, infine, al quale si vieta di ricostruire la piazza principale perché “a rischio esondazione”.
«Tutto questo – ha concluso Cambi – ci impone di essere più vicini a questa popolazione per cercare di far ripartire l’economia con le piccole preziose aziende dell’agroalimentare; dobbiamo far capire a queste persone che noi non le abbiamo abbandonate. È importante recarsi nelle loro aziende e nei negozi che sono riusciti a riaprire per fare acquisti ma soprattutto per far comprendere loro che per noi sono preziosi, perché sono i custodi della nostra montagna, perché conoscono i segreti per confezionare ottimi prodotti, perché difendono le nostre tradizioni, perché è fondamentale far ripartire il turismo».
A seguito di questo appello, i rotariani maceratesi hanno deciso di organizzare una sorta di censimento dei produttori dell’alto maceratese colpiti dal sisma e l’acquisto delle loro eccellenze gastronomiche: anche questa è una strada da percorrere per far ripartire l’economia dell’area.